Molto difficile. A meno che sei già a conoscenza delle tecniche ad alta intensità che divulgo da 30 anni in Italia e all’estero.
Siamo bombardati dalla società, riviste, pubblicità, persone che frequentiamo che più ti alleni, più ti sforzi, più avrai risultati. Più passi ore e ore in palestra più riuscirai ad ottenere il fisico che vorrai.
Ti dico con tutta sincerità anch’io ero vittima di questi pensieri comuni.
A 22 anni mi allenavo per i campionati italiani di quell’anno dedicandovi letteralmente mattina e sera al miglioramento del mio fisico, i risultati ottenuti furono a dir poco deludenti. Mi presentai in gara con un solo chilo in più rispetto all’anno precedente, piazzandomi terzo.
Incominciai quindi a domandarmi quali errori avessi compiuto nella mia preparazione. Come mai a soli 22 anni non riuscivo a migliorare, nonostante tutti i miei sforzi fossero finalizzati al Body Building agonistico? Dovevo forse aumentare ulteriormente le ore di allenamento?
Solo a pensarlo mi veniva la nausea per i pesi, per quanto mi ero allenato e perché, probabilmente, mi trovavo in una situazione di profondo sovrallenamento.
Nonostante questo, continuavo a ripetermi che, se i campioni di cui leggevo sempre sulle varie riviste del settore, così come la maggior parte dei tecnici, dicessero che la chiave del successo stava nel volume (ossia la sommatoria di tutte le serie e ripetizioni eseguite in un determinato allenamento), dovevo per forza essere io a non fare abbastanza.
Fortunatamente, in quel periodo, un amico mi parlò di Mike Mentzer (che già conoscevo come grande campione, ma non come tecnico), il quale sosteneva l’esatto contrario dell’alto volume: l’alta intensità (più l’intensità sarà alta in allenamento, meno tempo potremo allenarci e viceversa).
Ora inizi a capire?
Lessi in un giorno il suo libro Heavy Duty, perché ad ogni riga ritrovavo perfettamente la mia condizione psico/fisica descritta nei particolari.
Su Youtube puoi vedere Mike in persona mentre mi allena durante il Mentzer Tour del 1997.